Mark Rowlands Il lupo e il filosofo
Scritto da: Fiammetta Montiali
Mark Rowlands Il lupo e il filosofo. Lezioni di vita dalla natura selvaggia (Mondadori, 2009, pp. 228, € 18,50). “Saremmo ingiusti nei confronti delle altre creature e renderemmo un cattivo servizio a noi stessi, se dimenticassimo da dove arriva la nostra intelligenza. Non è arrivata gratuitamente. Nel nostro remoto passato evolutivo abbi amo imboccato una determinata strada, una strada che i lupi, per qualche ragione, non hanno preso. Non possiamo essere ne’ biasimati né apprezzati per la strada che abbiamo imboccato. Non c’era scelta. Nell’evoluzione non c’é mai scelta. Ci sono però delle conseguenze. La nostra sofisticata complessità, la nostra arte, la nostra cultura, la nostra scienza, le nostre verità la nostra, come ci piace considerarla, grandezza: tutto questo l’abbiamo acquistato e la moneta sono stati il complotto e l’inganno. Al centro della nostra intelligenza superiore ci sono macchinazione e falsità, come vermi annidati nel cuore di una mela”.
Lui è Mark, il filosofo. Brenin, che in gallese antico significa re, è il lupo. Si incontrano e si amano per tutta la vita di un amore così profondo che Mark trova in sé la sua parte di lupo.
Impara dal lupo a godere dei momenti e a non vivere sempre in vista del dopo. Impara che l’uomo non è superiore a nessun altro essere vivente. Impara dignità e rispetto. Impara che amore, affetto, empatia sono sentimenti comuni a tutto il mondo dei mammiferi sociali.
Poi Brenin, dopo dieci anni, la sua vita di lupo, se ne va e Mark si rende conto diquanto il suo lupo ha lasciato nel suo cuore. Si rende conto di avere adesso, una vita migliore, piu’ bella’ piu’ ricca, più felice. E lo saluta “spero che tu non ti senta troppo solo. Mi manchi… Ma se gli dei vorranno… fino ad allora dormi bene, fratello lupo. Ci incontreremo di nuovo nei sogni”.
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So che piangerò tutte le mie lacrime, che mi commuoverà e starò male per giorni perchè in fondo sono una dannata sentimentale. Però lo leggerò lo stesso, meglio se lo troverò in biblioteca altrimenti lo comprerò, dalla tua recensione mi sa che ne varrà la pena. Amo questo animale da sempre e a casa mia non poteva mancare un quadro bello grande dove vi è ritratto il suo muso bianco-grigio e peloso.
Bellissima storia! Lo devo leggere, annoto subito. Non ho un lupo a casa ma due cagnolini e mi ritrovo spesso a pensare che un trito e ritrito luogo comune, un famoso modo di dire ossia “Più conosco gli uomini e più apprezzo gli animali”… sia incredibilmente vero.
Penso che se potessero parlare ne avrebbero molte da dire.
Penso che, quando ti guardano, con quegli occhi acquosi, dolci, pieni di incondizionata fiducia… resto davvero da capire quanto di “bestiale” ci sia in loro e quanto invece di “animale” in noi…
Adesso ne sono certa, non adotterò mai un lupo. Meglio lasciargli nel loro habitat naturale e proteggerli più possibile. Certo si sa che un lupo non è un cane e le sue regole di vita son diverse ma non mi aspettavo così tanto. E sì ho pianto, quando Brenin è morto mi son sentita un pò orfana anch’io; il libro è ben scritto, ben curato e l’autore ne ha fatto una buona opera, vale la pena leggerlo.