il male è cosa da adulti?
(Lisa Ballantyne Il colpevole

22 novembre 2012

Lisa Ballantyne Il colpevole (Giano, 2012, traduzione di Giovanna Scocchera, € 13,90, pp. 480). Non è un libro perfetto (l’autrice, inglese, è esordiente, ma questo non significa nulla, è solo un dato di cronaca) e non vi nascondo che è, a tratti, angosciante. Un thriller psicologico, come si dice nel linguaggio dei recensoris. C’è un ragazzino di 11 anni accusato di avere ucciso un compagno di giochi. La storia entra subito nel vivo con l’arrivo dell’avvocato che, come il piccolo incriminato, ha avuto un’infanzia terribile (molto ben descritta) da cui però è uscito come un uomo buono.

La sua presenza addolcisce il racconto, lo rende più toccante. La storia dell’avvocato e quella del ragazzino si intrecciano. Sono vite nate diritte che si stortano, o viceversa. Qual è il labile confine tra la fioritura di un uomo e il suo degerare in male? La risposta non è meccanicistica, nulla è scontato, come si vede in questa storia che è d’invenzione, eppure significativa.

Ma quello che trascina nella lettura secondo me è soprattutto una domanda: il male è cosa da adulti o lo possono compiere anche i bambini? Per la risposta del romanzo dovete arrivare al penultimo capitolo. Per risposte più ampie, la riflessione resta aperta.

Scritto da: Francesca Magni

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