21 marzo giornata della poesia. Antonia Pozzi

21 marzo 2012

Sgorgo

Per troppa vita che ho nel sangue

tremo

nel vasto inverno.

E all’improvviso,

come per una fonte che si scioglie

nella steppa,

una ferita che nel sonno

si riapre,

perdutamente nascono pensieri

nel deserto castello della notte.

Creatura di fiaba, per le mute

stanze, dove si struggono lampade

dimenticate,

lieve trascorre una parola bianca:

si levano colombe sull’altana

come alla vista del mare.

– Bontà, tu mi ritorni:

si stempera l’inverno nello sgorgo

del mio più puro sangue,

ancora il pianto ha dolcemente nome

perdono.

[Antonia Pozzi 1912-1938]

21 marzo, giornata internazionale della poesia.

Antonia Pozzi, poetessa milanese nata cento anni fa, a febbraio.

Scelgo lei per celebrare questo giorno di cui spero in molti si ricordino.

Antonia morì suicida nel 1938, a 26 anni, eppure è una delle donne più vitali in cui ci si possa imbattere. Se finì in quel modo fu perché le fu impedito di amare (la separarono dal suo uomo, il suo professore di greco e latino, più vecchio e meno nobile di lei). Perché visse in un ambiente maschile (la facoltà di filosofia all’università di Milano) che la spingeva a soffocare il suo lato emotivo. Perché non riuscì a essere se stessa.

«Per troppa vita che ho nel sangue», scriveva.

Certe sue poesie d’amore esprimono tutta quella vitalità (leggete Certezza o Vertigine).

Poi ci sono versi malinconici, come quando si paragona alle ninfee:

anch’io cresco

dal fondo di un lago

– colmo

di pianto.

Antonia amava fotografare (ed era bravissima), andare in bicicletta. Intratteneva rapporti di amicizia intensi e appassionati. Generosi. Frequentava le case popolari di Corvetto nella Milano di inizio Novecento. Scriveva, sognava, sentiva, voleva sbocciare, soffriva, desiderava:

desiderio di cose leggere

nel cuore che pesa

come pietra

dentro una barca –

Ma giungerà una sera

a queste rive

l’anima liberata:

senza piegare i giunchi

senza muovere l’acqua o l’aria

salperà – con le case

dell’isola lontana,

per un’altra scogliera

di stelle.

Una donna più moderna del suo tempo.

Una donna che ci somiglia.

Trovate le sue poesie pubblicate da Ancora, Luca Sossella Editore e Babès.

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