scrivere, leggere, vendere libri:
una poesia di Felix Dahn
Scritto da: Sara
Scrivere un libro è facile
occorrono soltanto
una penna, l’inchiostro e la carta
la quale con pazienza subisce qualunque sopruso.
Stampare libri
è già più difficile
perché spesso il genio s’esprime
con illeggibile calligrafia.
Leggere libri
è ancora più difficile
a causa della minaccia del sonno.
Ma vendere un libro
è il compito più arduo
al quale un essere umano
possa dedicarsi.
Cosa ne dite di questa poesia? L’ho letta per la prima volta la scorsa settimana: era scritta su un pezzo di carta attaccato alla vetrina di una libreria. Mi è sembrata così carina e semplice che, in tutta fretta, me la sono copiata sul cellulare e poi, una volta a casa, ho fatto una ricerca e ho scoperto che il suo autore si chiama Felix Dahn, è nato nel 1834 ad Amburgo e di professione era un esperto giurista, conosciuto a livello internazionale. La letteratura, però, era la sua passione e questa poesia mi sembra proprio una dichiarazione d’amore! In poche parole fa un’analisi così precisa e straordinariamente calzante del mondo che ruota intorno ai libri, da lasciare a bocca aperta. Io, personalmente, non sarei mai stata in grado di sintetizzare in una poesia tutte le azioni che si compiono attorno a un libro e, più la rileggo, più mi sembra incredibilmente attuale. Come si può non essere dalla parte di quei pazientissimi librai che ascoltano ogni nostra rich
iesta con un sorriso e cercano di darci dei buoni consigli per trovare “il libro della vita”, di cui abbiamo assolutamente bisogno quando siamo in crisi di astinenza dalla lettura di una storia bellissima? Riuscire a capire i gusti letterari di una persona è davvero difficile e, quindi, penso che vendere libri sia davvero “il compito più arduo al quale un essere umano possa dedicarsi”. L’unica affermazione su cui non sono molto d’accordo è la prima: credo proprio che scrivere un libro sia tutt’altro che semplice! Tuttavia, sono convinta che anche il signor Dahn lo pensasse, in fondo: anche lui era uno scrittore e, quindi, era ben consapevole di tutti i “soprusi” che la carta “con pazienza subisce”, a forza di correzioni e ripensamenti!
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Tags: Felix Dahn, poesia
Condivido tanti aspetti di quelle affermazioni, perspicaci e ricche di umanità.
Tuttavia: scrivere è un’arte difficile anche per chi ne ha la vocazione, si può stare giorni su una virgola o una mezza frase. Ma allorché trovi la vena giusta, dimentichi le fatiche sopportate; un po’ come quando partorisci: il dolore è alle spalle. L’editore di oggigiorno spesso non ha a che fare con manoscritti, ma con pagine dattiloscritte. Dunque il suo problema non consiste tanto nel decifrare il “malloppo” che gli viene consegnato, quanto nell’intuire se il lavoro è all’altezza del prestigio di una certa collana e se, pur essendo magari di per sé un’opera di pregio, è suscettibile d’incontrare il favore del pubblico affezionato e/o, chissà, è in grado di catturare nuovi lettori.
il mio amore per la lettura mi ha portato a frequentare un corso di scrittura creativa, dove pensavo che avrei imparato qualche trucco del mestiere per tradurre emozioni, sensazioni, concetti che appaiono chiari nella mia mente, in carta stampata.
In realtà scopro che imparando a scrivere……imparo a leggere! Con maggiore consapevolezza, assaporando non solo la trama, la storia, le sensazioni che se ne traggono, ma anche lo scopo dell’autore. Il motivo per cui ha scritto quella frase proprio così mentre io invece l’avrei scritta diversamente, con periodi più brevi o diversa punteggiatura.
Ma il bello dello scrivere e leggere è proprio questo: ognuno di noi ha il suo stile, le sue inclinazioni, il suo particolare modo…il suo stile appunto.
Ecco perchè amo tanto questo blog, dove ognuno può esprimere quello che ha apprezzato o meno di una lettura, condividerlo ed ascoltare voci e pareri diversi……avvicinarsi a stili e letture che prima magari avrebbe accuratamente evitato…Non è sicuramente facile scrivere, a volte non lo è leggere, ancora più difficile consigliare una lettura….Eppure io, di fronte ad un libro, conservo sempre lo stupore, subisco il fascino, come se in qualche modo mi addentrassi in un mondo completamente nuovo da scoprire!
Lo dico sempre, la lettura, anche quando delude, è sempre un viaggio che vale la pena intraprendere!
Esatto Susy! E’ proprio la possibilità di entrare ogni volta in un mondo nuovo che rende la lettura un atto così libero, bello e sempre unico!!
E, anche se “leggere libri è ancora più difficile a causa della minaccia del sonno”, è certezza assoluta che, spesso, sono i libri a riempire i momenti di solitudine o di tristezza, o ad accompagnare gli attimi più belli delle nostre giornate!