oggi Letto fra noi compie un anno!
Tutto è cominciato con un pensiero: scrivere, dei libri, non una recensione, ma un tatuaggio. Quello che lasciano sulla pelle, la mia. E provare a scoprire se l’hanno lasciato, e in che forma, sulla vostra. Oggi Letto fra noi compie un anno. Abbiamo parlato di 350 libri, quasi uno al giorno; ci siamo ritrovati in questo spazio come gli elementi di un insieme: ricordate l’insiemistica, a scuola? Mi ha sempre affascinato l’idea che ognuno di noi appartenga a molti insiemi nei quali si ritrova in compagnia delle persone più disparate, ma tutte accomunate dalla stessa cosa. Ora che lo guardo vecchio di un anno, questo blog mi appare come un insieme. L’insieme delle persone che qui, ogni tanto, a parlare di libri, si trovano bene. Per rendervi l’idea di quello che intendo, vi regalo un racconto/poesia di Gianni Rodari (si intitola, appunto, Insiemi) in cui mi sono imbattuta proprio in questi giorni, con sorpresa e godimento. Rende anche le ragioni di questo blog, a ben guardare. Oltre che quelle della maggior parte (la totalità?) delle cose che scegliamo di fare. Infine, la cosa più importante. Io ho fatto nascere Letto fra noi, ma senza di voi non sarebbe mai cresciuto: e allora grazie a tutti!
Insiemi di Gianni Rodari
Lo consolava la matematica degli insiemi.
Riflettendo sui suoi casi facilmente scopriva
di far parte di numerosi insiemi così catalogabili:
l’insieme degli uomini nati nel 1920,
l’insieme degli uomini nati nel 1920 tutt’ora viventi,
l’insieme di tutti i nati,
l’insieme di tutti i mancini,
l’insieme degli epatopatici,
l’insieme degli addetti al commercio,
l’insieme degli addetti al lavoro,
l’insieme delle persone che portano l’orologio al polso,
l’insieme dei mammiferi,
l’insieme dei bipedi
(di questi due insiemi egli occupava saldamente l’intersezione
senza l’imbarazzo di chi tiene il piede in due scarpe),
l’insieme degli abitanti della via Lattea,
la cui tabulazione sarà possibile
solo a completamento della sua esplorazione,
l’insieme di coloro che hanno schifo dei ragni,
l’insieme degli utenti della strada,
l’insieme degli italiani sopravvissuti alla seconda guerra mondiale,
l’insieme degli italiani che temono la terza,
l’insieme degli europei che abitano a sud di Francoforte sul Meno ma a nord del Busento,
a ovest di Saint-Tropez ma a est di Salonicco,
l’insieme degli uomini bianchi,
l’insieme degli uomini bianchi con occhi celesti,
l’insieme dei lettori di libri gialli, sia bianchi che negri,
l’insieme delle persone che non sanno usare un calcolatore elettronico,
l’insieme dei lettori di giornali che non scrivono al direttore,
l’insieme dei vertebrati,
l’insieme degli alfabetizzati,
l’insieme dei moderatamente alcoolizzati
l’insieme dei viaggiatori che sono stati una sola volta a Brindisi ma non una volta sola a Recanati,
l’insieme delle organizzazioni individuali di materia vivente, di cui fanno parte vescovi, ministri, tranvieri, scolopendre, eucalipti, rododendri, muschi, scrittori, trachinie, delfini, batteri, microbi, principi del sangue,
l’insieme di coloro il cui nome comincia con la lettera M,
tra cui si notano principi del foro, donne di strada, attori svedesi, minatori boliviani, guardie di finanza,
ex membri del partito comunista, pastori, monaci buddisti,
l’insieme dei compratori di cravatte
(che non sta in corrispondenza biunivoca
con l’insieme dei portatori di cravatte,
stanteché molte mogli comprano cravatte ma non le portano
e molti mariti portano cravatte ma non le comprano).
Col tempo si rese conto, non senza un sentimento di orgoglio,
di essere un elemento di un insieme infinito
quale è certamente al di là di ogni meschino dubbio
l’insieme degli uomini reali e degli uomini immaginari.
Scoprì con gioia di far parte di numerosi sottoinsiemi,
di insieme universali,
di insiemi disgiunti,
di insiemi complementari.
Lo entusiasmò la certezza che mai, per soffiar di venti,
sarebbe precipitato in un insieme vuoto,
quale l’insieme degli uomini alti diciotto metri,
l’insieme dei presidenti della R. I. eletti prima del 1940,
l’insieme dei numeri pari divisori di tredici,
l’insieme dei ramarri parlanti,
l’insieme dei rettangoli con cinque angoli,
l’insieme delle chitarre che fumano la pipa
e quello delle pipe che suonano la chitarra.
Paragonando l’insieme dei violinisti
e quello dei generali d’artiglieria
giunse a formulare il seguente sillogismo:
tutti i violinisti hanno i capelli lunghi,
taluni generali d’artiglieria hanno i capelli corti,
dunque taluni generali d’artiglieria non sono violinisti.
La scoperta lo riempì d’entusiasmo:
riunì i violinisti, i generali e se stesso
in un apposito insieme di cui diede la rappresentazione tabulare
provando un vivo senso di solidarietà.
Ogni giorno egli aggiungeva all’inventario dei suoi insiemi
decine di nuovi interessanti raggruppamenti.
Come avrebbe potuto sentirsi mai solo,
o temere per le sue difese personali,
contemplando l’insieme di tutti i suoi insiemi,
vedendolo crescere a vista d’occhio,
docile ai suoi comandi?
Mai vi fu uomo più sicuro, più protetto,
eserciti innumerevoli muovevano in suo soccorso
da ogni parte del cosmo,
dalle profondità del tempo,
dalle sterminate riserve dell’immaginazione,
da ogni piano del condominio.
Eppure di quando in quando, con frequenza irregolare,
guardandosi allo specchio o toccandosi la guancia,
non vedeva che un’immagine un po’ assurda.
Chiusa la porta di casa,
oltre a lui non c’era anima viva nelle stanze.
La notte si destava inquieto
nell’insieme dei suoi mobili, da cui restava escluso,
pensava stancamente un insieme
che costringesse almeno i fiori finti
a schierarsi al suo fianco
e, «che sarà», si domandava, «di me».
x
[da Gianni Rodari, Il cavallo saggio. Poesie epigrafi esercizi (Einaudi, 2011, € 11,00) una raccolta di scritti pubblicati su varie testate fra il 1961 e il 1984 e qui riuniti con la prefazione di Edoardo Sanguineti]
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Tags: Gianni Rodari, Il cavallo saggio. Poesie epigrafi esercizi, Letto fra noi compie un anno, matematica degli insiemi
Buon Compleanno Letto fra noi!
Grazie per i libri, per gli spunti, per le riflessioni e per la condivisione. Quest’ultima credo sia la cosa più bella che una persona possa regalere!
Ti auguro 100 di questi post!
Francesca
Tantissimi auguri Lettofranoi.
Tantissimi auguri Francesca.
Tantissimi auguri a tutti noi, curioso, simpatico, generoso INSIEME.
Ispirazioni e riflessioni, libri che si intrecciano con la vita, i bambini, il lavoro, i viaggi e le vacanze.
Grazie Fra-Noi, di essere stata capace di essere una Francersca tra i miei Noi.
😉 Grazie anche alla tecnologia, mezzo prezioso per trovarsi INSIEME nell’INSIEME che ci accomuna meglio
Buon compleanno! Non mi collego spesso ma questa è una delle pagine che ho memorizzato tra i miei siti preferiti e leggo spesso ed ammetto che….ho comperato e letto libri che forse non avrei mai comperato perchè conquistata ed affascinata dai commenti e recensioni condivise qui!
Quindi grazie! E grazie per le letture che ho apprezzato grazie a voi!
Auguri a Letto fra noi… che ne dite di un insieme virtuale che “una tantum”, si trasforma in un insieme reale… sarà possibile????
Susy, sono curiosa: posso chiederti quali libri per esempio non avresti mai preso? Mi incuriosiscono i percorsi che ognuno di noi segue in libreria… E sono anche interessata a conoscere meglio i gusti di chi legge questo blog, come di chi mi legge su Donna Moderna
Cara Adele, sì, un giorno forse ci sarà: il megaraduno di Letto fra noi! L’idea serpeggia sotto sotto da un po’. Ma bisogna lasciar maturare i tempi. Sto anche pensando a un’occasione in cui vendere a prezzo simbolico le montagne di libri che mi arrivano per recensione: con il ricavato potremmo finanziare qualche impresa umanitaria (ho già un piao di idee)…
Un miniraduno a due tu e io, invece, potremmo farlo anche domani o dopo, così ti passo Jo Nesbo.
Bè ad esempio non avrei mai comperato “Mangia, prega, ama” della Gilberto perchè, sbagliando, snobbavo quei libri”campioni di incasso” che diventano fil campioni di incasso….l’immagine di Julia Roberts in copertina non aiutava: mi dava la sensazione di un polpettone romantico…ed invece?? Che sorpresa! Letto d’un fiato e molto apprezzato! Ho conosciuto un autore come Daniel Glattauer che non avevo mai letto prima e d’un fiato mi sono letta sia “ti ho mai parlato del vento del nord” ed, a seguire “La settima onda” e sono solo i primi che mi sono venuti in mente!
Invece vi consiglio “L’umiliazione” di Philip Roth ed “Indignazione” sempre di Roth. Per me una rivelazione! Spero anche per voi!
Così come vi consiglio “Bianca come il latte, rossa come il sangue” di Alessandro D’avenia! Delizioso! Buone vacanze in compagnia di un buon libro (…o più di uno….)
Auguroni per questo primo compleanno. Un sito bellissimo, che somiglia a chi l’ha creato. Ogni libro è un’emozione ed è bello farsi contagiare, contaminare quasi dalle segnalazioni di Lettofranoi. vi devo molte piacevoli sorprese… Francesca se vendi i libri mi prenoto , questa è una voce di spesa pazzesca nel mio bilancio … leggo troppo … credo ….
[…] Elvia Grazi: Auguroni per questo primo compleanno. Un sito bell… […]
Beh, se può interessare gli spunti che ho trovato qui di libri che probabimente non avrei letto sono stati:
– Benny Barbash, che ho trovato godibile
– Elizabeth Strouth largamente caldeggiata da Francesca e che ho apprezzato molto
– ho letto un libro di Michael Cunningham, anche se non quello recensito da Francesca
– ho comprato Glattauer che mi porterò in vacanza
– ho letto Libertà… come avrei potuto esimermi!
e poi grazie per i consigli di libri per bambini, “E’ un libro” ormai è uno dei preferiti del mio piccolo e che dire della quadrilogia di Rohal Dahl, a dir poco STREPITOSA.
Ma ti ringrazio anche per i post che non parlano di libri ma di viaggi, riflessioni, amarezze e ricordi. Coem sai sono fra i miei preferiti….
Dimenticavo…
Elio Petri, Roma ore 11. Splendido ritratto di un’Italia che non cambia;
Claudia Pineiro, Tua
e …. come ho potuto scordarla…
la ACHMATOVA
Io invece consiglio caldamente Magda Sdabò, veramente coinvolgente!
Cara Elvira, no…penso che non si legga mai troppo…e che i soldi investiti in libri siano un investimento! Cibo per l’anima!!
Chi ama leggere come me probabilmente capisce quando dico che leggere un libro è come fare un viaggio in un mondo sconosciuto.
L’avventura inizia in libreria, nel momento in cui si rimane colpiti da un titolo o da una copertina…
Poi la magia continua sfogliando, pagina dopo pagina ecco scaturire emozioni: può trattarsi di indignazione, commozione, rabbia, simpatia…..è pur sempre pura emozione.
Non è lo stesso che guardare un film. Un libro ti permette di immaginare i luoghi, i personaggi, le situazioni, ognuno di noi in fondo ne fa la sua personale storia grazie alla nostra del tutto personale fantasia ed interpretazione….
Quante volte gurdando un film tratto da un libro che avevo letto sono rimasta delusa dagli interpreti perchè io li avevo immaginati del tutto differenti??
E poi, diciamolo, un libro è un ottimo compagno di viaggio: non è ingombrate (ops…a volte!) non è noioso, non piagnucola, è discreto, non lascia i calzini sparsi per casa!!!!
;-D chiedo venia per la battuta!
ops Elvia….scusami, ho sbagliato a scrivere il nome! Perdonami!
cara Susy, grazie per la simpatica risposta che condivido in pieno, però confermo, la voce libri pesa tantissimo nel mio bilancio. Questo sito poi attiva il contagio, leggi qui, spulcia là e ti senti come un bambino portato alle giostre, vorresti fare sempre più giri. Scherzi a parte non rinuncerei mai all’avventura di un libro e i vostri consigli su questo sito mi hanno regalato tante emozioni … fatto scoprire nuovi autori … grazie
Sentirvi parlare di “contagio” è un vero piacere! Ovviamente va in due direzioni: Magda Szabo, che da tempo staziona nella pila di fianco al comodino, ha guadagnato postazioni. Anche se ahimé le esigenze di lavoro mi costringono a star dietro alle novità ritrovandomi con pochissimo tempo per libri già usciti ma che vorrei tanto leggere…
Sono sempre indietro con gli uni e con gli altri, purtroppo.
E sono indietro anche con le cose che vorrei scrivere qui. Per esempio AGOTA KRISTOF, la scrittrice ungherese naturalizzata francese che è morta pochi giorni fa: di lei ho amato moltissimo TRILOGIA DELLA CITTA’ DI K, prometto qualche parola a breve. Se non l’avete letto, merita: non una lettura leggera, ma di certo una lettura “appiccicosa”, di quelle che ti rimangono addosso.
Leggere libri per lavoro….e scrivere di libri per lavoro……com’è Francesca?
Immagino che ogni lavoro….abbia i suoi lati positivi e i lati negativi…ma in questo momento non sai quanto ti invido per essere “costretta” a leggere libri per…contratto!!!!
Vorrei una casa enorme per poterla riempire di librerie, un portafoglio capiente per riempire le librerie di tutti i libri che amo e che amerò….e un mare di tempo per poter leggere tutti i libri che vorrei………….
Leggere libri (anche) per lavoro: com’è? Immagina di incrociare un sommo piacere con un inevitabile dovere: il piacere si “appesantisce” (della necessità e di un sacco di capestri di cui presto vi racconterò), il dovere si “addolcisce”. Il tempo libero si polverizza e con esso lo spazio libero: la mia libreria sta completando i posti in doppia fila, idem i miei neuroni 😉
Però è bello, sono felice di farlo e continuerò finché mi sarà possibile. Vorrei solo riuscire a far girare meglio i libri che mi arrivano a montagne, e che per il momento distribuisco solo nella mia redazione e in quelle vicine… A presto!
Poter rispondere alla domanda “Cosa fai nella vita?” “Leggo! E mi pagano per farlo!” Aaahh che sogno!
Anch’io mi prenoto per il “mercatino”, soprattutto se poi il ricavato andrà in beneficenza. Sarebbe una bellissima iniziativa!
Faccio senz’altro un lavoro interessante e non intendo lamentarmi, ma vorrei chiarire una cosa: occuparmi di libri è solo uno dei numerosi incarichi che ho al giornale, e dato il tempo che richiede sono costretta a svolgerlo fuori orario di lavoro: leggo a casa la sera e scrivo le recensioni a casa, la sera (no, lo straordinario non è pagato). In redazione il lavoro sui libri consiste nel rapporto quotidiano con gli uffici stampa (anche di questo dovrò raccontarvi…), valutare i bollettini delle uscite dei libri, individuare gli autori da intervistare, smistare i libri che possono interessare ad altre sezioni del giornale oltre alla mia, organizzare e fare impaginare la mia rubrica, passare i testi (cioè metterli a misura, scrivere il sommario e i titoli) e mandare in tipografia. Le cose che si amano sono sempre quelle che si sudano di più! 😉
…continuo ad invidiarti……
il mio lavoro è pieno di numeri e scadenze….il tuo di parole e….. scadenze…..
Capisco, non è facile, ma che bello fare qualcosa che si ama davvero!!!!!!
Io sognavo di fare la giornalista o aprire una libreria (ma mi hanno detto che a vendere libri non si campa…..siamo davvero così pochi in Italia ad amare la lettura? E dire che io …..non campo senza libri!!!!!!)
sono finita a fare la contabile e a sognare di fare un lavoro più creativo!
complimenti per il tuo lavoro! Arrichisce anche noi!!!!
A Roma c’è una libreria che organizza corsi su come aprire una libreria per bambini. Durano un weekend e prima o poi cedo e mi iscrivo! 😉 Se quello è il tuo sogno, perché non lavorarci a poco a poco per il futuro? Io volevo occuparmi di libri e ho impiegato 16 anni per arrivarci, ed è successo quasi per caso, ho iniziato con il blog, poo ho proposto una rubrichina e poi la cosa è venuta da sé perché la mia passione diventava utile…
E’ quello che ho cercato di dire parlando del libro del funambolo Philippe Petit: fare ciò che si sa fare per il semplice piacere di farlo è l’unica via per stare bene, anche se costa sacrificio del tempo libero. Il ritorno (il pubblico e il successo nel caso di Petit, il lavoro nel mio) è una conseguenza…