nulla è come sembra
(Antonia Byatt Angeli e insetti)

14 maggio 2011
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Scritto da: Maria Luisa Dindo

Angeli e Insetti di Antonia S. Byatt (Einaudi Tascabili, 1996, € 7,75). Mi sono “conquistata” questo libro, che mi era stato segnalato dall’amica Francesca. Non riuscivo a trovarlo, e questo – come succede – me lo ha reso prezioso. Alla fine, l’ho scovato nella fornitissima biblioteca di quartiere (oh, il fascino delle biblioteche!) e poi il libraio di fiducia me ne ha procurato una copia.
Il titolo è intrigante, e l’argomento “entomologico” mi ha subito attratta, perché mi ha riportato al mio lavoro di studiosa di insetti. Il libro è suddiviso in due lunghi racconti, entrambi ambientati nell’Inghilterra dell’età vittoriana, di cui l’autrice, inglese, è evidentemente appassionata. Il primo racconto, “Morpho Eugenia”, è quello “intessuto” di insetti, in una continua metafora che associa le persone alle piccole creature a sei zampe, i cui comportamenti straordinari tanto spesso sono simili a quelli di noi umani. Morpho Eugenia è il nome scientifico di una farfalla e adombra uno dei personaggi principali, una fanciulla di nome Eugenia, perfetta in apparenza, in realtà amorale ed insensibile (io, comunque, l’ho trovata insopportabile da subito…). “Nulla è come sembra” è, del resto, il filo conduttore del racconto. Il protagonista William Adamson, uno scienziato con una grande passione per gli insetti, viene ospitato nella ricca
magione di Eugenia per svolgere studi naturalistici  su incarico del padre di lei. Finirà per innamorarsi della ragazza e per sposarla: da allora in poi sarà tollerato, a mo’ di fuco (l’inoperoso maschio dell’ape) dalla moglie e dalla sua famiglia, tutti complici nel nascondere il tremendo segreto della perversione di lei, e del di lei fratello.
Durante il racconto, si assiste alla progressiva presa di coscienza di William, che arriverà a liberarsi dalla pesante situazione, anche grazie all’arguta istitutrice  Matty Crompton, che, nell’aiutarlo nella predisposizione di un alveare “didattico” e in osservazioni sulle formiche, lo aiuta un po’ alla volta anche ad aprire gli occhi, a fuggire lontano e a iniziare una nuova vita insieme a lei.
Una vivace figura femminile, quella di Lilias Papagay, è pure al centro del secondo racconto, “L’angelo coniugale”, ambientato nel mondo delle sedute spiritiche e costruito attorno a una vicenda realmente accaduta (l’amore tra la sorella di Alfred Tennyson e il giovane poeta Arthur Hallam). “Nulla è come sembra” è il filo conduttore anche di questo racconto, che, un po’ lento all’inizio, diventa via via più avvincente, fino all’imprevedibile conclusione.
E’ da sottolineare che, in tutti e due i racconti, nel finale svanisce quell’atmosfera un po’ pesante che aveva fatto da sfondo alle vicende, lasciando i protagonisti finalmente liberi di volare, come farfalle e come angeli, incontro a un domani ricco di promesse.

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(Antonia Byatt Angeli e insetti)”


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