sapore aspro d’amore

23 gennaio 2011
Scritto da: Daiana

Mirella Fanunza e Lucilio Santoni, Sapore aspro d’amore, (Marte Editrice,  2010, € 15,00). «Sono sempre stata convinta che il mio destino fosse già scritto nel nome, fin dalla nascita. Perché Algia, dal greco Algos, significa dolore.
Quando sono nata, ero soltanto uno dei tanti batuffoli rosa e belli e felici… Non potevo sapere che per me era stata riservata una vita difficile, un percorso doloroso.
Avevo solo diciotto mesi quando mia madre portò me, mio fratello Armando e mia sorella Fernanda in un istituto gestito dalle suore.
Eravamo solo un intralcio per lei, che aveva deciso di cambiare tutto nella sua vita, mollando figli e marito. Mia madre aveva in testa solo una cosa: fare la prostituta!
Tutto il resto, figli compresi, era un intralcio di cui sbarazzarsi, lei aveva fatto una scelta e noi da quel momento ne avremmo subìto tutte le conseguenze.
[…]
Oggi sono una donna sola, che con forza e coraggio cerca di andare avanti e di prendersi cura dei suoi figli. Non sopporto quelle donne che si fanno scudo degli ex mariti per mantenere la propria famiglia. Credo che nella vita dobbiamo rimboccarci le maniche e andare avanti con dignità.

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