un libro per Natale (da 3 a 7 anni)

4 dicembre 2010

A Natale sotto l’albero metto sempre un libro per i miei figli, loro lo ignorano per l’euforia dei giocattoli ma dopo qualche sera arrivano, mamma lo leggiamo? Ne abbiamo letti di meravigliosi, di carini, di così così, di irresistibili; la letteratura per l’infanzia è un campo sterminato. Qui ho raccolto qualche frutto con la consulenza dei miei due “assaggiatori”. Idee per regali di Natale.

Salani sta ripubblicando Roald Dahl, un caposaldo della narrativa per l’infanzia; tanto per dirne una, senza Roald Dahl non esisterebbe Harry Potter. Bambini campioni del mondo (Salani, 2010, € 18,00, dai 7 anni) è una bella occasione per conoscere questo scrittore inglese, figlio di una severissima famiglia di origine norvegese, che come nessun altro ha raccontato la “pedagogia nera” di cui un tempo i bambini erano vittima, e lo ha fatto dotando i suoi piccoli protagonisti del potere di lottare e vincere contro gli adulti; qui sono raccolti quattro suoi romanzi famosissimi, Matilde (forse il mio preferito), Il GGG, La fabbrica di cioccolato e Le streghe. Le illustrazioni dei libri di Dahl sono di Quentin Blake, un disegnatore irresistibile per il suo tratto tra l’infantile e il caricaturale.

E se dico Quentin Blake mi viene in mente Emma Chichester Clark, un’illustratrice londinese che ha studiato al Royal College e ha avuto Blake come maestro. C’è un suo libro che leggiamo e rileggiamo da anni senza mai stancarci, si intitola Fai come me (Mondadori, 2000, € 9,30, dai 4 anni). È un po’ vecchio e purtroppo le case editrici tengono i libri in catalogo per tempi sempre più brevi, ma se nessuna libreria ve lo trova potete comprarlo su Internet. Un bambino e il suo cane cominciano il gioco del fai come me, «Giochiamo in fila, giochiamo in tanti / mimando i gesti di chi è davanti /Bau! parte il cane con passo leggero / seguendo i bimbo lungo il sentiero», e in rima di pagina in pagina, con disegni che ti fermi a guardare, si aggiungono alla comitiva gatto, gallina, oca, coniglio pecora e altri animali. Finché non arriva  la tigre che vuol giocare… o se li vuole mangiare? Ma il bambino ha un’idea, e le filastrocche riprendono a precipizio finché tutti riescono a mettersi in salvo. Viene da leggerlo correndo, e non si può non essere grati a Ilva Tron che l’ha tradotto così bene.

Un altro piccolo gioiello è Dalla A allo Zoo di Silvia Borando (Fatatrac, 2009, € 7,90, dai 5 anni). Lei è una designer giovanissima e geniale, è l’autrice di Nascondino di cui vi ho già parlato. Qui trasforma le lettere dell’alfabeto in un gioco, usandole per formare animali divertentissimi. Dalla A alla Z, invita i bambini a ritrovarle seguendo gli indizi di filastrocche in rima: «Fenicottero sta in piedi, le sue zampe tu le vedi? Sono F assai sottili che assomigliano a dei fili». È un libro delizioso, non solo per imparare l’alfabeto, ma per imparare che una lettera è anche un segno che la fantasia può trasformare in qualsiasi cosa.

Tra le novità di quest’anno mi è piaciuto moltissimo Buona notte di Angels Navarro (Franco Cosimo Panini, 2010, € 25,00, dai 5 anni), che è riduttivo definire un libro perché dentro ci sono linguette da tirare, indovinelli (come si dice buonanotte nelle altre lingue?), giochi per aguzzare la vista, quiz sui modi di dire legati al sonno, una caccia al tesoro dietro le finestre chiuse di una casa nella sera, ombre cinesi da copiare, un labirinto, la mappa delle stelle: non c’è pagina in cui non si resti sorpresi. E i giochi sono così tanti che continuano di sera in sera. Fino all’ultima pagina, dove un orologio invita a mettere le lancette (che si muovono davvero!) sull’ora giusta per andare a letto. Una cosa va detta: non ci andranno molto presto, se gli date in mano questo libro.

Valentina Morea, Alfredo Stoppa, Animatti (La Margherita Edizioni, 2010, € 18,00, dai 4 anni). Fuori piove, il bambino vuole giocare a indovina gli animali, «L’abbiamo fatto mille volte, li conosciamo tutti» sbuffa il papà che sta leggendo il giornale; e allora il bambino lo sfida a inventarne di nuovi. E qui diventa tutto un indovinello da leggere insieme ai piccoli perché qua e là le parole non sono scritte ma disegnate, e allora le possono leggere anche quelli che ancora non leggono. E l’animale da indovinare nell’ultima pagina è davvero una sorpresa…

Animatti mi ha fatto venire in mente Storie sotto il melo di Sigrid Heuck (Einaudi Ragazzi, 2003, traduzione di Maria Pia Chiodi, € 8,50, dai 5 anni) perché hanno in comune il gioco dei disegni al posto delle parole. La storia è molto semplice, ma si snoda lungo diverse pagine, come in un libro per grandi, e in ogni riga alcune parole sono sostituite da un disegno da “leggere”. E i disegni sono sempre gli stessi, corrono lungo i capitoli,  ritrovarli li rende familiari e il bambino si sente dentro la storia (che è fatta di piccole avventure nel bosco) e padrone del libro.

Oggi mi è arrivato un libro nuovissimo e già dal titolo avrei voluto incorniciarlo: Le pazze giornate della mamma di Elise Raucy e Estelle Meens (Aliberti kids, 2010, traduzione di Elisa Albanese, € 13,00, dai 4 anni). Va detto che alle mamme non piacerà molto, perché le fotografa senza pietà nella loro schizofrenica corsa tra un impegno e l’altro, nei loro momenti di nervosismo, nei piccoli sfoghi con i figli, nelle situazioni di stress che inesorabilmente si mescolano alla gioia di stare con i figli, alle coccole sul lettone, ai giochi insieme, ai giorni di libertà all’aria aperta quando si ha il tempo di guardare le nuvole e chiedersi a cosa assomigliano… Le madri, leggendolo, si sentono inchiodate a un’istantanea che le mette a nudo. Ma i bambini saranno divertiti e consolati nello scoprire che anche la mamma di Ernesto e Margherita, i protagonisti del libro, è uguale alla loro.

Chiudo (ma potrei continuare per giorni e se me lo chiedete lo farò) con un libro uscito tre anni fa e fortunatamente ristampato perché non va proprio perso: Filastrocche scaccia paura di Maria Loretta Giraldo (Giunti kids, € 7,50, dai 4 anni), un’autrice che da sempre scrive filastrocche spesso pubblicate anche sui libri di scuola. Queste sono un antidoto a tutte le possibili paure, per il buio, le streghe, i mostri, gli orchi, i draghi… Come l’autrice spiega, ovviamente in rima, nella prima pagina: «Vi fanno paura fantasmi e streghe / orchi e stivali di sette leghe, / vi terroriza il solo pensiero / che sotto il letto ci sia l’uomo nero? Tremate pure, prima però / venite qui, sentite un po’: / anche fantasmi, draghi, folletti / han tremarelle, ansie, difetti / anche le streghe fan brutta figura, / perciò… a che serve avere paura?».

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