l’esistenza di Dio spiegata da tre pinguini
(Ulrich Hub e Jörg Mühle L’arca parte alle otto)

17 dicembre 2010

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Ulrich Hub e Jörg Mühle, L’arca parte alle otto (Rizzoli, 2010, € 10, 00, traduzione di Bérénice Capatti). Tre pinguini annoiati e litigiosi un giorno sono sorpresi da un evento straordinario: il volo di una farfalla gialla. Non è un buon segno, l’ambiente si sta riscaldando, ma i tre sono entusiasti e per un attimo abbandonano i loro soliti bisticci. Non hanno mai visto niente di così bello. «Adesso la schiaccio» dice il più piccolo che ha l’istinto dissacratore e attaccabrighe. «Dio ha detto di non uccidere» lo riprendono gli altri due. «Ma chi è Dio?» chiede il piccolo. E da qui comincia un dialogo filosofico arguto e gustosissimo che mette il piccolo pinguino contro gli altri due, per via delle sue domande irriverenti e del suo punto di vista mai remissivo. Ma le obiezioni dei pinguini ferventi non possono lasciarlo indifferente, e quando per sbaglio schiaccia la farfalla e i due gli dicono che Dio lo punirà («E com’è che fa a punire?». «È una sorpresa» sogghignano gli altri due pinguini, Dio «in fatto di punizioni ha una bella immaginazione»), il piccolo pinguino se ne va. Proprio in quel momento una colomba viene ad annunciare il diluvio universale: Dio è stufo di uomini e animali che litigano, vuole cancellare il mondo e rifarlo da capo, ma loro possono salvarsi, c’è posto per due pinguini sull’arca di Noè, e la colomba consegna i biglietti con l’orario d’imbarco. Mentre preparano le valigie, i due pinguini pensano di essere stati prescelti perché erano i più buoni, ma non è facile accettare la propria salvezza immaginando che tutti affogheranno, compreso il piccolo pinguino. Ed è in quel momento che le carte si sparigliano, perché i due nascondono nella valigia il loro piccolo amico e, anche se Dio non lo sa, sull’arca sono in numero dispari. La colomba finirà per scoprirlo in una serie di gag che sono esilaranti quanto penetranti: come quando ,sentendo una voce provenire dalla valigia, la colomba la scambia per la voce di Dio  e si mette e venerarla. I temi ci sono tutti, le domande tutte, la teoria che senza la fede non può trovare una logica, le facili degenerazioni dal credere all’idolatrare, la superstizione in agguato, il bene e il male che non riescono a conciliarsi o a elidersi, perché persino Dio è capriccioso e «Forse Dio non esiste affatto ed è solo piovuto per tantissimo tempo» dice uno dei pinguini scendendo dall’arca; «Se non c’è nessun Dio, allora perché siamo sempre qui a parlarne?» chiedono gli altri due. «Per non sentirci soli» risponde il primo. E la colomba, che nella frenesia di radunare tutti gli animali si era di menticata di cercarsi un compagno, alla fine bacia il pinguino (nonostante puzzi parecchio di pesce). E i dispari messi insieme fanno sempre un pari.

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