Noi i Ragazzi dello zoo di Berlino
Scritto da: Anna Villani
…quel maledetto infarto portò via lo zio che mi regalava sempre libri. Da grande ho compreso quale tesoro ci fosse il quel dono. In terza media inferiore pensavo proprio che non me lo ordinasse il libro che avevo in mente e provai allora con audacia. «Zio Ernesto, voglio Christiane F. Noi i Ragazzi dello zoo di Berlino». Pronto ordinato, consegnato. Il libro me lo regala e mentre avviene mi invita ad usare prudenza. Aveva sfogliato qualche pagina e non gli era sfuggito il linguaggio crudo. Per mia madre leggere è già il più grave dei delitti, vi ravvisa l’ozio, figurarsi poi a sapere quel libro che aveva avuto sotto mano: “Ma che razza di libro ti leggi?” Ne parlai a scuola, classe terza media inferiore. Il libro nel giro di due mesi fu letto da tutti e 27 i miei amici ed amiche di classe. L’editore ebbe un bel colpo non c’è che dire ma il passa parola era partito inarrestabile. (il blog di Anna Villani)
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stesso libro stessa eta’, almeno mi pare di ricordare…. di sicuro i ragazzi dello zoo di berlino l’ho letto di nascosto sotto il banco durante le lezioni e altrettanto di sicuro era un passaparola tra compagni. Un libro proibito e choccante che, a quell’eta’ e piu’ di mille ramanzine, arrivo’ dritto al punto.
l’ho letto la prima volta a 16 anni(sono del 94) e mi pare che ho visto il film nello stesso anno. Ora sto rileggendo il libro. Lo definisco la mia droga come molti libri che mi prendono cosi tanto da farmi sentire quello che provano i protagonisti e gli amici di essi. La mia migliore amica non ha voluto leggerlo…forse perchè le avevo detto “se hai uno stomaco un po resistente leggilo se no lascia stare.” e le altre mie amiche non leggonoç_ç
cmq davvero bello
Letto negli anni di liceo. Non fu una lettura proibita, ma l’acquisto fu valutato da mio padre che, prima di leggerlo, volle verificare se fosse una lettura adatta a me.
Devo molto a questo libro e ricordo che lo prestai ad un mio amico la cui madre fu molto meno tollerante di mio padre. Lo butto’ dopo averne lette alcune pagine perche’ , a suo dire, era un libro che parlava di cose terribili e brutte che non dovevamo conoscere.
Con enfasi retorica potrei dire che questo e’ un libro che mi ha salvato, mostrandomi il lato terribile di esperienze che, all’epoca, conoscevo solo per sentito dire (il figlio della signora x, il cugino del compagno di classe, ecc.. ).
L’ho letto subito dopo aver visto il film quando ero già adulta. E’ capitato nel periodo in cui gli amici della mia compagnia e i vicini di casa che conoscevo da piccolina morivano di overdose, pochi anni dopo l’AIDS si era portato via il migliore proprio quando tutto sembrava dimenticato e il brutto passato lasciato alle spalle. Difficile mi dimentichi di un libro così. Sono stata fortunata, i miei non me lo hanno mai proibito, genitori più lungimiranti di altri.