ogni donna è un gabbiano
(Michèle Lesbre Nina per caso)

24 novembre 2010
Tempo di lettura: 1 minuto

Michèle Lesbre, Nina per caso (Sellerio, 2010, traduzione di Roberta Ferrara, € 12,50). Nina è cresciuta nel nord della Francia con la madre, Suzy, una donna adivorziata, affascinante e inquieta, che si mantiene lavorando in una fabbrica tessile e si consola innamorandosi di molti uomini, nessuno dei quali si interessa a sua figlia. Ora che è grande, Nina lavora come apprendista da una parrucchiera, ma come la Nina del Gabbiano di Checov, sogna un altro senso per la propria vita. E nei quattro giorni, da venerdì a lunedì, in cui si volge questo intenso romanzo, accadono cose che potrebbero dare una svolta. Come il dramma nella fabbrica di sua madre, e la scelta di Nina di entrare a casa del padrone, il viscido Delplat… Cosa succede, in quella casa, mentre Delplat è nella vasca da bagno, non è chiaro, non all’inizio almeno, e questo dà un’ombra di mistero al romanzo. Ma ci sono due cose che ho trovato belle più di tutto: l’ambiente operaio in cui cresce Nina, e in cui si svolge la storia, un contesto sociale pressoché scomparso dai nostri romanzi italiani; e l’energia vitale del mondo femminile in cui cresce Nina. La madre (che pure non sa stare senza un uomo accanto)  si circonda di amiche piene di problemi ma energiche e allegre,  stringe con le colleghe legami affettuosi e solidissimi: loro sono la vera forza nella sua vita, sono il vero tessuto familiare. Perché di un uomo abbiamo desiderio. Ma delle altre donne abbiamo bisogno.

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(Michèle Lesbre Nina per caso)”


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