una poesia a richiesta: País de la ausencia

14 novembre 2010

Mi scrive Carmelo chiedendo se in Canto che amavi, la raccolta di poesie della poetessa cilena Gabriela Mistral, tradotte per la prima volta in italiano da Matteo Lefèvre e pubblicate ora da Marcos y Marcos, c’è anche País de la ausencia e mi chiede di poterla leggere qui. In via eccezionale, sì. E vi consiglio di comprarlo, questo libro, perché Gabriela Mistral non si smette di esplorarla, una volta scoperta.

Paese d’assenza
bizzarro paese
più leggero d’un angelo
e gesto sottile,
color d’alga morta,
colore di nibbio,
con l’età di sempre,
senza età felice.

Non dà melograni,
non dà gelsomini,
e non ha né cieli
né mari di viola.
Il suo, il nome,
mai gliel’ho sentito,

e in paese senza nome
io morirò.

Né ponte né barca

mi ha portato qui.

Non me lo hanno detto

per isole o terre.

Io non lo cercavo

né poi l’ho scoperto.

E sembra una fiaba

che ho già imparato,

sogno da prendere

e poi da lasciare.

È la patria dove

vivere e morire.

Mi è nato da cose

che non son paese;

da patrie e patrie

che ho avuto e perduto;

da quelle creature

che ho visto morire;

da ciò che era mio

e mi ha abbandonato.

Ho perso montagne

su cui ho dormito;

ho perso orti d’oro

dolcezza di vita;

ho perso le isole

di canna e di viola,

e le loro ombre

le vidi a me stringersi

e avvinte e amanti

farsi anche paese.

Criniere di nebbia

senza dorso e nuca,

respiri assopiti

li vidi seguirmi,

e in anni erranti

diventar paese,

e in paese senza nome

io morirò.

(Gabriela Mistral, País de la ausencia)

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