che libri leggevi di nascosto?
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per La Biblioteca dei Libri Clandestini

18 novembre 2010

Come un romanzo di Daniel Pennac, il più bel libro che sia stato mai regalato a genitori e insegnanti assillati dal problema di indurre i ragazzi alla lettura, comincia così: «Il verbo leggere non sopporta l’imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare”… il verbo “sognare”….». Ma se quell’imperativo diventa negativo, come è stato tipico di una generazione e di un’epoca, ecco che tutto cambia: «”Ma smettila di leggere, insomma, ti rovinerai gli occhi!”, “Spegni la luce, è tardi”, “Vai fuori a giocare piuttosto, c’è un tempo stupendo!”. Sì, allora il tempo era sempre troppo bello per leggere, e la notte troppo buia. […] leggere a quei tempi era un atto sovversivo. Alla scoperta del romanzo si univa l’eccitazione di disobbedire alla famiglia. Duplice incanto! Oh, il ricordo di quelle ore di lettura rubate sotto le coperte alla luce di una torcia elettrica!». Allora la lettura diventava davvero un piacere sublime, quale che fosse il libro, il suo sapore restava indimenticato. Tanto che quei libri clandestini restano ancora oggi fra i ricordi più belli. E tu, che libri leggevi di nascosto? Raccontalo qui costruiamo insieme La Biblioteca dei Libri Clandestini.

P.S. Come un romanzo di Daniel Pennac (Feltrinelli) è un libro speciale per chiunque voglia trasmettere a dei bambini la passione per la lettura, ma anche per il suo  famoso decalogo dei diritti del lettore. Confesso che quando ho trovato al punto 3 “Il diritto di non finire un libro”, è stato come se qualcuno mi tirasse fuori da una gabbia!

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