Islanda day 7: i piccoli iceberg

17 giugno 2018

Scritto da: Francesca Magni

Nella deliziosa casa “a formaggino” purtroppo si è dormito poco a causa dei ragazzi in ansia per le pagelle di oggi. In piena luminosa notte uno vagava vicino al fiume e l’altra faceva scricchiolare incessantemente il letto in legno. La mattina, usciti finalmente i quadri dei voti e promossi entrambi con formula piena, festeggiamo con colazione vista fiume e ce la prendiamo comoda: ormai qui è un po’ casa nostra.

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Islanda day 6: i pulcinella di mare e il mostro del fiume

16 giugno 2018

Scritto da: Francesca Magni

Ogni sera dopo che ho scritto il post i miei compagni di viaggio vogliono che glielo legga. Rivivono la giornata, ridono, criticano. Filippo dice che mitizzo, Costanza che uso parole vecchie e Luigi protesta che gli faccio fare la figura dello scemo. Ma il racconto è di chi scrive e ogni viaggio – in senso lato – è il racconto che ne facciamo. Non esistono fatti ma storie, come dice Elizabeth Strout. E oggi vi dirò della cascata più grande d’Europa e della più grande inzuppata di sempre.
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Islanda day 5: freddo freddo freddo e ancora freddo

15 giugno 2018

Scritto da: Francesca Magni

Gli accadimenti si dividono in due categorie, quelli che su cui puoi agire e che sta a te modificare e quelli a cui ti devi adattare. Il tempo atmosferico appartiene alla seconda categoria ed è per questo che non sono mai stata appassionata di previsioni meteo: mi mettono inutilmente di fronte alla mia impotenza. Al bello come alle intemperie in genere mi consegno con rassegnazione, soffrendo anche un po’ i perenni lamentatori del “Che caldo”, “Che freddo”. Va da sé poi che in un viaggio programmato con mesi d’anticipo il tempo atmosferico sia una sorpresa irreparabile.
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Islanda day 4: il salto della balena e il pesce con due vite

13 giugno 2018

Scritto da: Francesca Magni

La giornata di ieri si è conclusa con un bagno nella vasca in pietra di Grettislaug, lungo il famoso Skagafjordur e sotto nuvole di tempesta. Dall’acqua solfurea che ribolle caldissima si esce rigenerati, si smette di percepire il freddo come tale perché la pelle prova una sensazione che non ha più strettamente a che fare con la temperatura ma con un indefinibile contagio di energia.
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Islanda day 3: tra sterne artiche e i versi di una canzone di Perangelo Bertoli

12 giugno 2018

Scritto da: Francesca Magni

La difficoltà, se giri l’Islanda in senso orario anziché antiorario come tutti, è che ti tocca leggere la guida a rovescio e quando dice “prima di Grundarfjordur sulla destra” devi sapere che è “dopo Grundarfjordur sulla sinistra”. Per fissare i punti e non confondermi, ogni mattina leggo ai miei compagni di viaggio le tappe di massima, un elenco di nomi lunghissimi che finiscono con -fjordur (fiordo), -kull (ghiacciaio), -foss (cascata) e che la metà maschile della compagnia mai una volta che li ripeta giusti. Ma stamattina tra le tappe capita Skagafjordur e i maschi si illuminano, “Questo è facile” dicono, e so che da adesso visiteremo sempre Skagafjordur.
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Islanda day 2: muschio, campi di lava e prime volte

12 giugno 2018

Scritto da: Francesca Magni

L’inizio è la parte migliore di ogni cosa. Ma è anche quella che per inconsapevolezza si rischia di sprecare, tesi verso le cose nel loro punto maturo. Il vantaggio di un viaggio non desiderato si nasconde qui, in questa prima piega di tempo in cui, liberi dall’inganno dell’aspettativa, si permette alle cose di essere quello che sono. Continua a leggere »

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Islanda day 1: muschio verdissimo, acqua azzurrissima, cielo grigissimo

11 giugno 2018

Scritto da: Francesca Magni

L’edificio a U del motel in latta giallo crema abbraccia un riquadro di brecciolino lavico nerissimo su cui piove acqua vaporizzata che ho visto solo nelle piogge polinesiane. Dura un attimo e ti ricorda che qui gli elementi si manifestano in forme insolite. Lo stesso motel è uno strano mix di stili, con le mug assortite a fiori, la sala della colazione simile alla chiesa della Casa nella prateria e Bobby Solo che ci accoglie con Una lacrima sul viso.
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Islanda day 0: cronaca di un viaggio non desiderato

10 giugno 2018

Scritto da: Francesca Magni

Da anni lui ne parlava con i nostri figli. È da quando lo conosco che cerca di portarmi a Nord e io lo trascino a Sud. Ma ai due adolescenti la meta è sembrata cool e io sono finita uno contro tre. Quest’anno si va in Islanda. Continua a leggere »

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storia di un ragazzo autistico e del respiro di sua madre…
(Eli Gottlieb Un ragazzo d’oro)

17 febbraio 2018
Eli Gottlieb, Un ragazzo d'oro (Minimum Fax)
scritto da: Francesca Magni

Eli Gottilieb, Un ragazzo d’oro (Minimum Fax, 2018, €17,50, pp.272). Avevo già letto Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte; Mark Haddon mi aveva già ficcata dentro gli occhi di un ragazzino con la sindrome di Asperger. Ne ero rimasta affascinata ma sempre  ignorante di quell’universo multiforme e inafferrabile che chiamano autismo. Confesso: un’autentica vertigine mi tiene lontana dal conoscere meglio; so che qualora mi affacciassi su quel mondo, ne sarei travolta, sconvolta e, peggio, affascinata. Niente mi cattura quanto i cosiddetti “disordini neurocomportamentali”, la devianza dalla norma, il cervello che funziona in modo fortemente atipico e genera sofferenze, famiglie distrutte e talvolta anche genialità inspiegabili. Ma soprattutto stranezze mal tollerate. Spettro autistico, si dice. Spettro come composizione di variabili. O spettro come visione soprannaturale, fantasma delle nostre paure? Continua a leggere »

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i mediocri a scuola e il rumore di fondo
(Magda Szabó Ditelo a Sofia)

5 febbraio 2018
Magda Szabó, Ditelo a Sofia
scritto da Francesca Magni

Magda Szabó, Ditelo a Sofia (Salani, 2013, €14,90 pp.393).
Sofia Nagy, 11 anni, è l’allieva che più incuriosisce la maestra Marta. Sofia è intelligente, ma non rende come ci si aspetterebbe; Sofia prende 7. È fra gli scolari «al confine tra il sufficiente e l’ottimo». I “bambini incagliati”. Non sono i bocciati né i bravissimi che incuriosiscono la maestra Marta: quelli si assomigliano. Differiscono solo per qualità, per le doti intellettuali con cui sono venuti al mondo. È negli scolari da 7, ancorati a una via di mezzo dalla quale potrebbero tranquillamente spiccare il volo, che si nasconde un segreto.
Sofia Nagy va alla scuola estiva nella Budapest del ’57. Da pochi mesi ha perso il papà a cui era legatissima, un giovane medico affettuoso che l’ha lasciata sola con la madre Judit, brillante pedagogista che ha cresciuto la figlia seguendo i manuali. In perfetta buona fede, come spesso accade.
Sofia è brillante, ma a scuola non rende. Continua a leggere »

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