Jamie Ford Il gusto proibito dello zenzero

7 settembre 2010
Scritto da: Roberta Diliddo

Jamie Ford, Il gusto proibito dello zenzero (Garzanti, 2010, € 18,60). Seattle 1942, il mondo è in guerra. L’America è appena stata attaccata a Pearl Harbor, senza preavviso, senza una dichiarazione di guerra dall’esercito giapponese. In Cina le cose non vanno certo meglio, l’esercito nipponico sta cercando di conquistare territori cinesi. È in questo clima di paura, odio e pregiudizio che due dolcissimi adolescenti, lontani dalle logiche del potere si innamorano. Lui è Henry, un ragazzino americano figlio di cinesi. Lei è Keiko, americana figlia di una coppia giapponese. Due quartieri confinanti, quello cinese e e quello giapponese. Due culture molto diverse e tanti adulti, con regole che non danno scampo.  È una storia d’amore bellissima che racconta molto bene le difficoltà di chi decide di lasciare il proprio paese d’origine per trovare una vita nuova. L’educazione ricevuta non si lascia in dogana e non basta uscire da un confine per alleggerisci da sovrastrutture che ormai fanno parte del proprio essere. I genitori di Henry non riescono a integrarsi, in casa si parla cantonese il padre desidera dare al proprio figlio un futuro diverso, vogliono che si integri, ma allo stesso tempo lo tengono legato in modo indissolubile al loro mondo, fatto di una chiusura asfissiante e incomprensibile per chi non è parte di quella comunità.
Keiko ha una situazione diversa, suo padre è un uomo dalla mentalità molto aperta, è un professionista affermato e integrato. Nella famiglia di Keiko l’America si respira, si vive. Non c’è paura di contaminazione, ma purtroppo loro malgrado, pagano il prezzo dell’essere giapponesi, quindi traditori.
Si conoscono in una scuola molto esclusiva, dove sono gli unici stranieri in un fiume di ragazzi bianchi e durante i pomeriggi a lavorare nella mensa della scuola si alleano per proteggersi dal mondo.
Comincia così la loro storia d’amore, ma la vita a volte sembra non dar tregua. A seguito dell’attacco a Pearl Harbur nel febbraio del 1942 tutta la popolazione di origine giapponese (indipendentemente dalla cittadinanza) residente nella zona militare del Pacifico, viene internata in campi di concentramento. Non ci sono eccezioni. Intere famiglie, compresi i bambini, vengono rinchiusi a tempo indeterminato.
Da qui l’attesa, e tanta tantissima voglia di non mollare.
Questo è solo l’inizio di un grande romanzo e se Keiko e Henry sono solo personaggi di fantasia il resto è storia.

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