un’amica di 89 anni

17 agosto 2010
Tempo di lettura: 2 minuti

Ogni tanto riprendo in mano i libri già letti, corro alle pagine con l’orecchio piegato, so che lì qualcosa mi aveva colpita. Ogni citazione risuona in modo nuovo secondo il momento in cui la rileggo. Certe parole di Diana Athill (Da qualche parte verso la fine, Bur, 2010, € 9,00), per esempio: di lei ho già scritto in la libertà dei vecchi, ma è da leggere e rileggere ancora e ancora, pensando che questo libro lo ha scritto a 89 anni. Qualche frase vale la pena di raccoglierla e tenerla da parte. Per le citazioni:

…..«[…] un cuore spezzato con un colpo secco e deciso si ripara molto più in fretta che dopo un lento strangolamento. Fidatevi! Il mio ha sperimentato entrambe le possibilità» (pag. 28)

…..«Quando un cane è inquieto, arrabbiato, affamato, confuso, ffelice, affettuoso, ci permetrte di vedere, nella loro forma più pura, stati d’animoc he noi stessi conosciamo, ma che in noi vengono distorti dalle complicate sovrastrutture dell’essere uomini. Cani e umani si capiscono a un livello profondo e primordiale» (pag. 10)

…..«[…] fu necessario che Paul mi lasciasse per capire che anche le donne possono tirarsi su di morale con un po’ di sesso senza amore» (pag. 27)

…..«[…] io dissi che pur non credendo al dio in cui mi era stato insegnato a credere, immaginavo si dovesse accettare una qualche forma di Causa prima. Al che Duncan rispose: “E perché? Non potrebbe essere che gli inizi e le conclusioni siano cose che noi consideriamo tali solo perché la nostra mente è troppo primitiva per concepire qualcosa di diverso?”» (pag. 49)

…..«La persona anziana non è più in grado di adeguarsi ai bisogni e ai gusti altrui, e tu sei lì affinché lei possa assecondare i propri» (pag. 66) dal capitolo 5, in cui parla della fatica di accudire una madre anziana, che pure si ama

…..«Per fortuna quando una prospettiva è sufficientemente tetra, la mente si rifiuta di concepirla. Non è questione di scegliere di non pensarci, è più una incapacità a farlo» (pag. 84)

…..«[…] se un disegno vuole suscitare il mio entusiasmo deve aver colto un attimo di vita. I disegni sono ciò che gli artisti – grandi o piccoli che siano – fanno quando vogliono capire qualcosa, oppure cogliere un elemento fugace che desiderano preservare» (pag. 99)

…..«[…] era sicuro che il bisogno di sentirsi l’unico grande amore di qualcuno fosse un’insana nevrosi, fonte di parecchi mali» (pag. 120). E mi viene in mente solo me

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